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Escursione con la guida - Valle di Campovecchio

17 Agosto 2024
8:30

La Riserva Naturale delle “Valli di Sant’Antonio” si trova nei pressi di Aprica e venne istituita nel 1983, il suo perimetro, sito nel comune di Corteno Golgi, è formata da una coppia di vallate principali, la Val Brandet, che presentando un più vasto bacino, annovera anche altre valli tributarie, (Valle di Picol - Valle del Torsolazzo - Valle di Sonno) e la Valle di Campovecchio, esse, sono poste nella porzione più orientale della catena alpina delle Alpi Orobie ed accolgono un prezioso “scrigno naturalistico”, la seconda delle principali, (Valle di Campovecchio) sarà la sede della nostra escursione nella sua porzione iniziale attraverso un percorso semplice tra torrenti, boschi, ampi pascoli ed una scenografica cascata.
La Valle Campovecchio è inserita entro i confini dell’omonimo Sito di Importanza Comunitaria, (SIC) che interessa tutto il bacino delle “Valli di Sant'Antonio” per una superficie di oltre 4 mila ettari, quindi, un ambiente selvaggio e quasi intatto, caratterizzato da maestose foreste di abeti, acque spumeggianti, risulta abbondante la presenza di fauna e sono ricche di flora; la Riserva si pone l’obiettivo di tutelare queste due vallate, separate da una lunga dorsale culminante nel Monte Borga, (2734 m), le due vallate principali, (Campovecchio e Brandet) si congiungono presso il pittoresco borgo di Sant’Antonio, incastonato tra le acque di due stupendi torrenti, questo nucleo abitato, raggiunse il suo massimo sviluppo tra la fine del XVIII ed il XIX secolo, quando aumentò l'interesse per lo sfruttamento delle risorse minerarie e agro-silvo-pastorali disponibili.
Il “SIC” annovera la presenza di ben 12 siti habitat di interesse comunitario e tra i più significativi meritano di essere segnalati: le torbiere, caratterizzate dalla presenza di numerose piante Briofite, Ciperacee e Giuncacee, i prati da fieno, posti in prossimità delle baite e dei casolari e le formazioni erbose a Nardo, (Nardeto), ricche in specie, dove le praterie sono state pascolate assiduamente nel corso del tempo e non soggette a sfalcio; mentre, dal punto di vista geomorfologico, sono ben visibili i segni dell’attività esercitata dai ghiacciai, che ne hanno determinato il tipico profilo a “U” delle valli glaciali, modellandone le rocce; l'elevata diversità ambientale e l’ottimo stato di conservazione degli habitat naturali favoriscono la presenza di quasi tutti gli uccelli ed i mammiferi più rappresentativi delle Alpi Italiane; mentre è importante segnalare dal punto di vista entomologico, la presenza di una ricca colonia di farfalle, anche la flora, ci racconta che qui vi sono specie rare, tra orchidee e ranuncolacee e data la grande ricchezza di fresche acque incontriamo l’habitat ideale della trota.
Il nostro percorso, dal borgo di Sant’Antonio raggiungerà il “centro” della vallata … attraversato un ponte godremo di una bella visuale sull’abitato e con graduale pendenza ci avviamo, passando accanto alla graziosa chiesa, passo dopo passo si supera la deviazione per la “gemella” Val Brandet, passeggiando tra gli alberi, il “fresco” sottobosco potrà “regalare” anche dei pregiati funghi … costeggiando il torrente o attraversandolo mediante i tipici ponti coperti in legno se ne raggiunge lo sbocco, poco prima di arrivare alle Baite di Campovecchio, (1310 m) la pendenza del tracciato aumenta solo per poche decine di metri, superiamo questa manciata di abitazioni ben ristrutturate e lo sguardo spazia sull’ampia distesa di pascoli, attraversati dal torrente e contornati dai boschi … là in fondo appare la testata della valle con le vette più alte, i monti Culvegla, Sellero, Telenek, Lorio e Torsolazzo.
Il nostro percorso prosegue lungo la carrareccia di fondovalle, e gradualmente raggiunge il “punto mediano” … ovvero quel luogo dove iniziano i percorsi più impegnativi, camminiamo lungamente tra i pascoli, osservando anche delle “strane” recinzioni, si tratta delle “Seze”, esse “chiudevano i maggenghi e sono uniche nel loro genere, perché riscontrabili solo qui, nelle Valli di Sant’Antonio, ci troviamo a metà percorso, nei pressi delle malghe e in vista della bella Cascata del Sellero, da qui, faremo ritorno con il medesimo percorso.

Dislivello +/- 550 metri

Difficoltà: E (escursionistico)

Ritrovo: Infopoint Aprica ore 8:30

Tempi di percorrenza stimati escluse soste: 4.00 ore circa

Orario indicativo di fine evento ore 17:00

 

Per tutte le informazioni e l'iscrizione contattare:

Accompagnatore di media Montagna Daccomi Giuseppe Sante

info@giuseppedaccomi.it

Tel. 342 9491096